Maria è sempre presente nella vita di Gesù
Omelia nella festa della Madonna della Salute a Monfalcone 2025
21-11-2025

Venerdì 21 novembre 2025 l’arcivescovo Carlo ha presieduto in S. Ambrogio la solenne liturgia nella festa della Madonna della Salute, patrona della città di Monfalcone e la seguente processione per le vie della città.

Celebriamo oggi la festa della Madonna della Salute, così sentita e partecipata in questa città. Dobbiamo quindi dedicare a Maria la nostra preghiera e la nostra riflessione, anche questa omelia.

C’è un particolare curioso che riguarda le omelie al di fuori delle feste dedicate alla Madonna, ma anche gli interventi e i documenti più importanti. E cioè che si cita Maria alla fine. Tant’è vero che in una lunga omelia, quando si arriva a parlare di Maria allora si tira respiro di sollievo perché giunti alla fine. Si tratta di qualcosa da guardare in positivo: non è un finale che va sempre bene, ma sentire che se non c’è Maria, manca qualcosa. Se ne è accorto un vescovo intervenendo nei giorni scorsi durante l’assemblea di tutti i vescovi italiani ad Assisi a cui anch’io ho partecipato. Lo diceva in riferimento al documento finale del Cammino sinodale che ha interessato la Chiesa italiana – anche noi e le nostre parrocchie – per quattro anni. Pare che ci sia dimenticati di Maria in quel documento. Forse perché Maria è come la mamma, che si dà per scontato che c’è sempre e ci si ricorda di lei solo nella sua festa una volta l’anno…

Maria è sempre presente nella vita di Gesù, come contempliamo nel rosario, che è un bel modo per sottolineare questa sua presenza. Ma da quando Gesù dalla croce ce l’ha data come nostra madre, Maria è sempre presente anche nel cammino della Chiesa, anche quello della Chiesa italiana, della diocesi e di questa comunità di Monfalcone. Un cammino al quale ieri papa Leone, incontrando i vescovi italiani ad Assisi, ha dato alcune preziose indicazioni. Ne riprendo alcune, riferendole alla nostra diocesi e in specie a Monfalcone sempre affidando il tutto all’intercessione di Maria.

La prima indicazione riguarda la pace. Così ha detto papa Leone: Tenere lo sguardo sul Volto di Gesù ci rende capaci di guardare i volti dei fratelli. È il suo amore che ci spinge verso di loro (cfr 2Cor 5,14). E la fede in Lui, nostra pace (cfr Ef 2,14), ci chiede di offrire a tutti il dono della sua pace. Viviamo un tempo segnato da fratture, nei contesti nazionali e internazionali: si diffondono spesso messaggi e linguaggi intonati a ostilità e violenza; la corsa all’efficienza lascia indietro i più fragili; l’onnipotenza tecnologica comprime la libertà; la solitudine consuma la speranza, mentre numerose incertezze pesano come incognite sul nostro futuro. Eppure, la Parola e lo Spirito ci esortano ancora ad essere artigiani di amicizia, di fraternità, di relazioni autentiche nelle nostre comunità, dove, senza reticenze e timori, dobbiamo ascoltare e armonizzare le tensioni, sviluppando una cultura dell’incontro e diventando, così, profezia di pace per il mondo».

Non è difficile concretizzare queste parole per la nostra diocesi e per Monfalcone. La circostanza della capitale europea della cultura, che in quest’anno riguarda Gorizia con Nova Gorica e tutto il territorio, ci richiama quanto sia importante continuare nell’impegno di conoscenza, dialogo, riconciliazione, collaborazione. Anche Monfalcone è da tempo coinvolta in un non facile impegno di accoglienza, di dialogo, di fraternità, di pace rispettoso della complessità di situazioni, sensibilità, diritti e doveri. Maria, viene chiamata “regina della pace” e lo è perché è madre di tutti e non soltanto di alcuni e può realmente aiutarci nell’impegno a favore della pace.

Un secondo tema affrontato da Papa Leone è la sinodalità, il camminare insieme.  Afferma il papa: «non dimentichiamo che la sinodalità indica il “camminare insieme dei cristiani con Cristo e verso il Regno di Dio, in unione a tutta l’umanità” (Documento finale della Seconda Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, 28). Dal Signore riceviamo la grazia della comunione che anima e dà forma alle nostre relazioni umane ed ecclesiali. Sulla sfida di una comunione effettiva desidero che ci sia l’impegno di tutti, perché prenda forma il volto di una Chiesa collegiale, che condivide passi e scelte comuni. […]  Ciò che conta è che, in questo stile sinodale, impariamo a lavorare insieme e che nelle Chiese particolari ci impegniamo tutti a edificare comunità cristiane aperte, ospitali e accoglienti, nelle quali le relazioni si traducono in mutua corresponsabilità a favore dell’annuncio del Vangelo».

Anche su questo camminare insieme dobbiamo continuare nel nostro impegno sia in diocesi, sia qui a Monfalcone. Al termine della visita pastorale, un paio di anni fa, avevo suggerito di trovare qualche modalità (un sinodo?) affinché insieme tutte le comunità cristiane di qui cercassero di affrontare con ancora più decisione le sfide di questa bella e impegnativa città. Maria nel cenacolo a Pentecoste si è trovata in mezzo ai discepoli nel momento iniziale della Chiesa. Ci può aiutare nell’accogliere il dono dello Spirito Santo per trovare le strade giuste per camminare insieme nella testimonianza del Vangelo.

Un terzo tema è stato affrontato da papa Leone: l’inserimento nella società. Diceva: «In questa prospettiva, la Chiesa in Italia può e deve continuare a promuovere un umanesimo integrale, che aiuta e sostiene i percorsi esistenziali dei singoli e della società; un senso dell’umano che esalta il valore della vita e la cura di ogni creatura, che interviene profeticamente nel dibattito pubblico per diffondere una cultura della legalità e della solidarietà. […] Camminare insieme, camminare con tutti, significa anche essere una Chiesa che vive tra la gente, ne accoglie le domande, ne lenisce le sofferenze, ne condivide le speranze. Continuate a stare vicini alle famiglie, ai giovani, agli anziani, a chi vive nella solitudine. Continuate a spendervi nella cura dei poveri: le comunità cristiane radicate in modo capillare nel territorio, i tanti operatori pastorali e volontari, le Caritas diocesane e parrocchiali fanno già un grande lavoro in questo senso e ve ne sono grato».

Anche questo molteplice impegno che ci indica il Santo Padre vale per la diocesi e per Monfalcone. In realtà c’è già e con molte realizzazioni e desidero esprimere il mio grazie per chi si dà da fare nei vari ambiti, in particolare a servizio dei poveri. Nel Vangelo abbiamo ascoltato il Magnificat di Maria, una preghiera in cui lei fa proprio il modo di vedere di Dio circa la storia e l’umanità: «Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore. Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote». Un modo di vedere che afferma che non conta la superbia, il potere, la ricchezza, ma l’amore che si fa incontro agli umili e ai poveri. Dobbiamo anche noi manifestare la logica di Dio, sull’esempio di Maria, e viverla nella concretezza dei nostri impegni.

Vi auguro di farlo qui a Monfalcone, lavorando per la pace, la fraternità, l’accoglienza; impegnandovi a camminare insieme; vivendo una vera attenzione di amore per i poveri e per chi è in difficoltà assumendo la logica di Dio, l’amore. Quell’amore che Maria, prima di tutti, ha verso di noi e, ne sono certo, anche verso questa città.

+ vescovo carlo