
La nostra fede si gioca nel mondo dell’interiorità con scelte di affidamento a Dio, esperienze intime della sua misericordia, speranze di risurrezione nell’eternità e nel tempo, ma si manifesta in alcune azioni esteriori come andare a visitare una chiesa, partecipare ad una liturgia, sentirsi parte di una comunità, compiere gesti di carità. Le azioni esteriori vogliono essere un richiamo al cammino interiore, ma anche il contesto in cui si possono imparare degli atteggiamenti che riguardano l’intimo della coscienza.
Così sarà anche il pellegrinaggio alla Cattedrale che i decanati vivranno nelle domeniche di quaresima in quest’anno giubilare: un cammino semplice da fare insieme, e allo stesso tempo l’espressione e l’occasione per un cammino interiore che conduca a sperimentare Dio come indulgente e misericordioso.
Il cammino esteriore esprimerà il sentirsi in cammino come credenti, il percepirsi in compagnia di Abramo e di tutti coloro che nei secolo sono stati messi in moto dalla fede.
Lungo il cammino si scruteranno anche i segni di speranza che papa Francesco ha indicato nella bolla di indizione del Giubileo. Il cammino verso l’incontro col Signore ha bisogno di alimentarsi di segni di speranza.
Il ritrovarsi in Cattedrale sarà il segno del desiderio di vivere la comunione… certo nella nostra chiesa abbiamo la Basilica di Aquileia che è percepita come chiesa madre, ma la Cattedrale (anche se molti la confondono con altre chiese) è il luogo simbolico dove la nostra Chiesa diocesana ritrova la propria unità, grazie all’insegnamento del vescovo, alla celebrazione dei sacramenti, al confronto con un tesoro di santità di cui fa memoria.
Il vescovo, che sarà presente a tutti i pellegrinaggi, come successore degli apostoli e custode dell’unità nella fede, guiderà i fedeli nella professione di fede, nella richiesta di perdono, nell’esperienza di misericordia grazie all’eucarestia.
Ogni decanato, in base alle proprie esigenze pastorali, sta elaborando un suo programma specifico, ma che ha questi ingredienti comuni: un cammino a piedi portando la croce del Giubileo, il confronto con un segno di speranza, fra quelli citati da papa Francesco nella bolla di indizione del Giubileo, il vivere un momento penitenziale, il celebrare l’Eucarestia, il rinnovare la professione di fede insieme al vescovo, successore degli apostoli, il pregare con la Chiesa, secondo le intenzioni del papa. Gli orari e i percorsi specifici saranno comunicati dai singoli decanati.
Vissuto adeguatamente questo pellegrinaggio permetterà di ripartire con rinnovata speranza nel cammino spirituale, avendo sperimentato l’indulgenza di Dio che invita ad aprire strade nuove.
Questo il calendario, già noto da diversi mesi:
domenica 9 marzo: decanato di S. Andrea
domenica 16 marzo: decanato di Cormons-Gradisca
domenica 23 marzo: decanato di Aquileia-Cervignano-Visco
domenica 30 marzo: decanato di Gorizia
domenica 6 aprile: decanato di Monfalcone-Duino-Ronchi.
Mons. Nicola Ban. parroco della Cattedrale