
La Chiesa diocesana si unisce alla preghiera della Chiesa universale affidando al Signore l’anima del Santo Padre Francesco ritornato questa mattina, lunedì 21 aprile 2025, alla Casa del Padre.
L’arcivescovo Carlo presiederà martedì 22 aprile alle 20.30 in cattedrale una veglia di preghiera nel ricordo del defunto Pontefice.
Appresa la notizia della morte del Papa, l’arcivescovo Carlo ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Papa Francesco ci ha lasciato questa mattina, il Lunedì dell’Angelo, il giorno dopo la Pasqua ma nel tempo di Pasqua e questo è davvero per noi ulteriore motivo di speranza.
È stato un uomo che ha speso tutta la sua vita per testimoniare quel Cristo morto e risorto che muore ancora oggi, ogni giorno, nelle situazioni di guerra, nei poveri, nei sofferenti che sono stati sempre al centro del suo Pontificato con un’attenzione espressa certamente con le parole ma soprattutto con i gesti.
La sua premura verso gli ultimi ed ai poveri è stata ribadita fin negli ultimi momenti di vita quando – nel Giovedì Santo – ha voluto incontrare i detenuti nel carcere di Rebibbia. E così l’attenzione alla croce è così diventa apertura alla Speranza.
Non possiamo, poi, dimenticare come proprio durante la sua visita al Sacrario di Redipuglia, nel settembre 2014, ammonì l’umanità sui rischi di una terza guerra mondiale “combattuta a pezzi”: parole di cui mai forse come in questo momento comprendiamo la portata.
Ci sarebbe piaciuto averlo fra di noi in occasione dell’evento che vede Gorizia accompagnare NovaGorica nell’esperienza della capitale europea della cultura: sarebbe stata l’occasione per presentare il cammino di riconciliazione e pace che tanti uomini e donne hanno saputo vivere e testimoniare in questa parte d’Europa per decenni divisa di muri e dai confini.
Ci ha lasciato ieri, nel giorno di Pasqua, con parole di Speranza: in questo Anno Santo, il tempo giubilare ci invita ad “essere pellegrini di Speranza”, ad essere persone che lavorano per la pace, per la fraternità, per la dignità umana come ci ha ricordato con l’Enciclica “Fratelli tutti” ma anche per l’ambiente, per la natura, per la Casa comune che il Signore ci ha affidato nelle nostre mani – come ha ricordato – nella Laudato Sì…
E tutto questo in un cammino di pace e serenità.
È questo il Messaggio che il Papa ci lascia e di questo vogliamo ringraziarlo”.
(Foto Vatican Media/Sir)