
Nell’Odissea Atena dà avvio alla trama del poema andando a svegliare Telemaco e spingendolo alla ricerca del padre invece di lamentarsi. Lo fa scegliendo di assumere l’aspetto di Mentore, un caro amico di Ulisse, padre del ragazzo, rimasto a lui fedele. Alessandro D’Avenia nel suo ultimo romanzo, “Resisti, cuore”, narra l’Odissea per dare una lettura omerica del suo vissuto e mostrare al lettore come il viaggio di Ulisse sia una metafora della vita di ogni persona e il percorso verso il compimento esistenziale. D’Avenia, insegnante, scrittore e sceneggiatore, ha accolto l’invito dell’Ordine Francescano e dei Frati Cappuccini di Gorizia e il prossimo 16 ottobre incontrerà gli studenti delle scuole italiane e slovene per accompagnarli sulla strada di ritorno alla loro identità e a Itaca. Da oltre un ventennio, la fraternità francescana di Gorizia, insieme a quella di Nova Gorica, si adopera per il superamento dei confini, quelli fisici ma, soprattutto, quelli mentali e per la costruzione di ponti. Nell’anno che vede la due città prima Capitale europea transfrontaliera della cultura, quei francescani ormai anziani ma ancora nuovi intendono mostrare ai giovani che proprio quel confine è la loro Itaca. E, insieme a D’Avenia, spingerli a scoprire cosa sono chiamati a fare di grande nella loro vita. Il programma dell’Autunno Francescano, “Fratello confine, sorella frontiera”, vuole raggiungere, però, non solo i più giovani ma veramente tutti.
Si aprirà il primo ottobre con la conferenza tenuta da don Luigi Maria Epicoco, presbitero, teologo, filosofo e scrittore, dal titolo “Confini e frontiere: speranza per l’umanità”. Ad animare la serata sarà il Coro parrocchiale di Santo Spirito (Gradisca d’Isonzo) che eseguirà canti di Marco Frisina.
Il 2 ottobre Paolo Curtaz proporrà la conferenza meditativa “Oltre il confine, l’Eterno” con l’accompagnamento dei ragazzi de “I tubi innocenti”, gruppo nato all’interno del contesto parrocchiale della Cattedrale di Gorizia. Entrambi gli eventi avranno luogo nella Chiesa di Santa Maria Assunta e grande attenzione è stata data ai cittadini di lingua slovena che vorranno partecipare. A tutti loro, infatti, sarà fornito un kit di cuffiette per ascoltare nella propria lingua le catechesi che verranno tradotte in tempo reale dall’interprete, Kristina Skibin.
La fraternità dei frati e quella secolare, infatti, hanno pensato all’Autunno francescano non per dar vita all’ennesimo carosello di grandi eventi ma per restituire alla loro identità di Capitale della cultura europea Nova Gorica e Gorizia, rendendo fruibili tutti gli incontri sia ai cittadini di lingua italiana sia a quelli di lingua slovena. Il Triduo prosegue venerdì 3 ottobre: dopo la messa delle 18.30, seguirà la celebrazione del Transito di san Francesco; Sabato 4 ottobre la Messa solenne sarà concelebrata alla stessa ora dall’Arcivescovo di Gorizia e animata dal coro “Voci del Bosco”.
Domenica 12 ottobre la Santa Messa delle 10 nella chiesa dei Cappuccini sarà ravvivata dal coro “Ensemble Voci Barocche” diretto dalla mezzosoprano Romina Basso: che, al termine, offrirà a tutti i fedeli una meditazione musicale. Prima di presentare sul palco del Teatro Verdi il suo spettacolo, “Trieste 1954”, martedì 21 ottobre Simone Cristicchi, cantautore, attore e scrittore, si racconterà attraverso le parole, la musica e le sue canzoni nella Chiesa di Santa Maria Assunta. Durante il dialogo, Cristicchi sviscererà i punti cardine del suo percorso artistico e umano, toccando temi che riguardano molto da vicino la città di Gorizia e la sua storia quali la salute mentale e le guerre che hanno diviso case, famiglie, cimiteri, ospedali…
L’Autunno Francescano, si concluderà domenica 16 novembre con la lectio “Il divino nell’inCanto del Creato” tenuta da fra Pietro Maranesi, frate cappuccino, rettore dell’Istituto superiore di Scienze religiose di Assisi e docente di Teologia dogmatica e Francescanesimo, dopo la Messa principale nella Chiesa dei Cappuccini. In quel fine settimana, durante la celebrazione eucaristica prefestiva e le due celebrazioni festive, verranno offerte le rose in memoria di santa Elisabetta d’Ungheria, patrona dell’Ordine Francescano Secolare, di cui si fa memoria liturgica il 17 novembre. Quanto raccolto sarà devoluto a favore della Mensa dei poveri gestita dai frati cappuccini di Gorizia.
La speranza che ha mosso frate Francesco a chiedere a papa Onorio III un’indulgenza plenaria era quella di portare tutti in Paradiso. Il 2 agosto 1216 ottenne il Perdono d’Assisi. E ogni anno è possibile ricevere l’indulgenza durante la solennità di san Francesco, il 4 ottobre, alle medesime condizioni stabilite. La speranza che muove i frati e i francescani secolari ad organizzare un Autunno ricco di appuntamenti è quella di far tornare tutti ad Itaca, per scoprire che, ad aspettarci, c’è il Padre e che davvero siamo… fratelli tutti. Oltre ogni confine, oltre ogni frontiera.
Se don Luigi Epicoco, Paolo Curtaz, Alessandro D’Avenia, Simone Cristicchi, fra Pietro Maranesi e tutti i fratelli e le sorelle che si sono resi disponibili e si sono impegnati per la riuscita di questo Autunno Francescano dal Vangelo alla vita e dalla vita al Vangelo vedranno anche solo una scintilla nel cuore di chi li avrà seguiti, sapranno che sarà possibile mettere fuoco in tutto il mondo, a partire da Gorizia e Nova Gorica. E che chiunque può essere Mentore, testimone di pace e profeta di speranza.
Silvia Scialandrone