Tutto ha un prezzo, tutto si compra. Questa sembra essere la filosofia del mondo dove pare i soldi siano la cosa più importante. Se hai i soldi – e non importa come te li procuri – ti puoi comprare tutto, non solo il mangiare, i vestiti, le case, le macchine, il potere, la libertà, ma anche le persone. Gesù stesso è stato comperato e quindi venduto. L’ha venduto un suo discepolo, un suo amico, ai sommi sacerdoti e ai capi del popolo. Volevano catturarlo per farlo fuori, perché dava loro fastidio, creava problemi al loro potere. C’era anche una scusa politica: crea disordini e quindi dopo i Romani distruggeranno la nazione; per ragion di Stato è meglio far fuori Lui… Gesù costa poco: trenta denari sono uno stipendio mensile, sono il prezzo di uno schiavo, uno schiavo di manovalanza, non uno schiavo intellettuale di quelli che i romani compravano a caro prezzo per affidare loro l’istruzione privata dei figli. Anche noi abbiamo un prezzo? C’è gente che si fa pagare o è pagata per imbroglio, per corruzione, per vendere persino il proprio corpo. Le vittime di reati o anche solo di incidenti hanno diritto un risarcimento, ma anche i detenuti se l’Italia non si metterà presto in regola… Non è però questo il prezzo che conta. Più volte nelle lettere degli apostoli si dice che noi siamo stati comprati a caro prezzo, non con oro o argento, ma con il sangue di Cristo. Sì, noi siamo costati il sangue di Cristo sparso sulla croce proprio in quest’ora. Siamo costati la vita del figlio di Dio. Ma il Signore non ci ha comprati per farci schiavi, per usare di noi, per assoggettarci ai suoi interessi… bensì per renderci liberi. Liberi dalla logica del denaro, del potere e dello sfruttamento, per farci entrare nella logica dell’amore, del dare la vita, del servire. Di Gesù possiamo fidarci, forse degli uomini no o almeno, spesso, no. Lui ci ama, Lui ha dato la vita per noi non per secondi fini, ma semplicemente perché ci vuole bene e ci vuole rendere liberi. Liberi anzitutto dentro, che è ciò che conta. Uno può essere padrone del mondo, ma essere schiavo di dentro del suo egoismo e delle sue paure. Liberi quindi dal nostro male, dalle nostre paure, dalle nostre delusioni, dai nostri peccati. Tutti abbiamo bisogno di essere liberati così, sia dentro che fuori dal carcere. Un augurio allora di una Pasqua dove ciascuno di noi si senta importante, perché ognuno di noi è stato comprato a caro prezzo, al costo del sangue di Gesù. Per questo può trovare dentro il cuore la vera libertà.
† Vescovo Carlo