Dal momento in cui uno si domanda se diventare sacerdote può essere la sua strada, al momento in cui uno viene ordinato sacerdote ci sono una serie di tappe intermedie che servono al candidato per fare chiarezza sui propri desideri e motivazioni, e alla struttura formativa per valutare se il seminarista può essere adatto al ministero presbiterale. Per ogni passaggio il giovane deve fare una richiesta esplicita e scritta di procedere nella formazione e l’equipe formativa valuta l’opportunità o meno di accogliere tale richiesta.
Chiaramente il primo passaggio che comporta una richiesta è quello di entrare nell’anno propedeutico. Se uno si sente confermato e i pareri sono positivi domanda di entrare nella comunità del Seminario teologico.
In genere al terzo anno di Seminario si svolge il “rito di ammissione” in cui il candidato esprime il proprio desiderio di impegnarsi nel cammino di formazione e riceve la conferma e la benedizione del vescovo su questo desiderio.
Le tappe ulteriori sono legate ai “ministeri istituiti”. C’è un rito particolare che rende lettore e accolito una persona che assolve in modo stabile questi ministeri nella comunità. Di solito nelle nostre parrocchie ci sono lettori e persone che danno una mano all’altare in modo straordinario e occasionale, ma è prevista la possibilità che questo servizio sia svolto in modo stabile (anche dai laici e non solo dai seminaristi) e venga riconosciuto con l’istituzione solenne. Preparandosi ad annunciare la Parola e ad essere contatto con il Corpo di Cristo sull’altare, i seminaristi ricevono questi ministeri.
Se tutto procede in modo piano durante il sesto anno c’è l’ordinazione diaconale e al termine del sesto anno di Seminario (settimo anno di formazione) c’è l’ordinazione presbiterale.
Don Nicola Ban