Prima vi perseguiteranno

Friday 11 November 2016

Lc 21,5-19

Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e ucciderannoalcuni di voi;  sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.

L’ultimo discorso di Gesù riguarda la distruzione del tempio (prende avvio da un’affermazione sulla sua sorte seguita da una domanda sui tempi) e della città di Gerusalemme. All’interno di questo quadro si parla anche della persecuzione verso i discepoli (anticipo di quanto verrà narrato negli Atti) e della venuta del Figlio dell’uomo.
Le indicazioni per i discepoli (e quindi anche per noi) sono preziose: non lasciarsi ingannare ma saper leggere i segni dei tempi (come indica anche la parabola del fico), non spaventarsi, sapere di essere aiutati dal Signore nella persecuzione, essere perseveranti (perché la perseveranza salva la vita), essere consapevoli che la liberazione è vicina, essere attenti a non lasciarsi prendere dalla dissipazione, vegliare nella preghiera. Il tutto confidando in quello che afferma Gesù: «Il cielo e la terra passeranno,ma le mie parole non  passeranno».

† Vescovo Carlo