Nota pastorale per la fine dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-19

Tuesday 29 March 2022

Con il D.L. 24 marzo 2022, n. 24 recante “Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza” è stato revocato, a far data dal 31 marzo 2022, lo stato di emergenza sanitaria connesso all’epidemia da COVID-19.

Come rappresentato con la nota della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana prot. n. 219 dd. 25 marzo 2022 – cui si fa pieno richiamo – in seguito allo scambio di comunicazioni tra la stessa e il Governo Italiano, con decorrenza 1 aprile 2022 è stabilita l’abrogazione del Protocollo del 7 maggio 2020 per le celebrazioni con il popolo, che fino ad ora aveva garantito lo svolgimento delle funzioni in sicurezza.

L’abrogazione del protocollo operativo di cui sopra, non può corrispondere tuttavia ad un abbandono di tutte le misure di sicurezza che ci hanno accompagnato in questi ultimi due anni, stante il fatto che l’epidemia da COVID-19 non può ancora dirsi del tutto superata. Per questo motivo, e per dare un’uniformità alla prassi pastorale diocesana in merito alle celebrazioni liturgiche, funzioni e riunioni pastorali, tenuto conto della nota della CEI e di quella emanata dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti lo scorso 25 marzo 2022 (prot. n. 182/22) circa le celebrazioni della Settimana Santa, si offrono in seguito le seguenti indicazioni, a valere dal 1 aprile p.v.:

1) obbligo di mascherine: il DL 24/2022 proroga fino al 30 aprile l’obbligo di indossare le mascherine negli ambienti al chiuso. Pertanto nei luoghi di culto al chiuso si acceda sempre indossando la mascherina, preferibilmente di tipo FFP2;

2) distanziamento: non è obbligatorio rispettare la distanza interpersonale di un metro. Si predisponga però quanto necessario e opportuno per evitare assembramenti specialmente all’ingresso, all’uscita e tra le persone che, eventualmente, seguono le celebrazioni in piedi;

3) igienizzazione: si continui a osservare l’indicazione di igienizzare le mani all’ingresso delle chiese, degli oratori e dei luoghi delle riunioni pastorali;

4) acquasantiere: si continui a tenerle vuote;

5) scambio di pace: se mantenuto, è opportuno continuare a volgere i propri occhi per intercettare quelli del vicino e accennare un inchino, evitando la stretta di mano o l’abbraccio;

6) distribuzione dell’Eucaristia: i Ministri continueranno a indossare la mascherina e a igienizzare le mani prima di distribuire l’Eucaristia. La Comunione sia ricevuta solo sulla mano. È preferibile che i fedeli si pongano in fila mantenendo una certa distanza interpersonale.

7) sintomi influenzali: non partecipi alle celebrazioni chi ha sintomi influenzali e chi è sottoposto a isolamento perché positivo al COVID-19;

8) igiene ambienti: si abbia cura di favorire il ricambio dell’aria sempre, specie prima e dopo le celebrazioni. Durante le stesse è necessario lasciare aperta o almeno socchiusa qualche porta e/o finestra. I luoghi sacri, comprese le sagrestie, siano igienizzati periodicamente mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti. Si mantenga la massima cura alla pulizia e alla igienizzazione di calici, pissidi, patene e altre suppellettili liturgiche;

9) processioni: è possibile riprendere la pratica delle processioni, avendo cura di esercitare la massima cautela ed evitare assembramenti. Se necessario, si può invitare a indossare la mascherina

10) raccolta delle offerte: per motivi igienici (evitare la contaminazione delle mani prima di accedere alla Comunione) è preferibile mantenere la raccolta delle offerte dopo la Comunione.

Per quanto riguarda le riunioni e le attività pastorali, diverse dalle celebrazioni liturgiche, e ogni altro evento che si svolga al chiuso negli ambienti parrocchiali, si chiede di indossare la mascherina FFP2 e di prevedere l’igienizzazione delle mani e degli ambienti dopo l’utilizzo. Fino al 30 aprile resta l’obbligo del green-pass rafforzato.

Nel caso di utilizzo degli ambienti parrocchiali da parte di terzi, si chieda il massimo rispetto delle norme vigenti e degli accorgimenti atti a garantire sicurezza, pulizia e igienizzazione. Il soggetto che utilizza gli ambienti parrocchiali, dovrà sottoscrivere un apposito impegno in merito assumendosi ogni responsabilità conseguente.

Le persone dipendenti dalle parrocchie (ed equiparate) sono tenute a rispettare le norme di sicurezza previste per il monto del lavoro. Tutti coloro che prestano servizio a nome della parrocchia, senza essere dipendenti o equiparati, e sono in contatto con terzi, in particolare i bambini e i ragazzi (catechisti, animatori, lettori, cantori, ecc.), sono tenuti a garantire l’osservanza di quanto previsto per evitare contagi (fino al 30 aprile: vaccinazione, guarigione, test; resta l’obbligo vaccinale per gli ultra-cinquantenni fino al 15 giugno).

In merito alla prossima Settimana Santa e la Pasqua di Risurrezione, si offrono i seguenti orientamenti:

  1. La Domenica delle Palme, la Commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme sia celebrata come previsto dal Messale Romano. Si presti però attenzione che i ministri e i fedeli tengano nelle mani il ramo d’ulivo o di palma portato con sé, evitando consegne o scambi di rami. Si raccomanda cautela e distanziamento interpersonale nella eventuale processione.
  2. Il Giovedì Santo, nella Messa vespertina della “Cena del Signore”, se si svolge il rito esplicativo della lavanda dei piedi si chiede di sanificare le mani ogni volta (dopo ogni singola lavanda) indossando la mascherina.
  3. Il Venerdì Santo, tenuto conto dell’indicazione del Messale Romano, nella preghiera universale si aggiungerà un’ulteriore intenzione “per quanti soffrono a causa della guerra”. Nell’atto di adorazione della Croce, si eviti assolutamente il bacio, esprimendo l’adorazione con la genuflessione o l’inchino del capo.
  4. La Veglia pasquale potrà essere celebrata in tutte le sue parti come previsto dal rito.

Per quanto riguarda le Sante Messe di Prima Comunione e Confermazione si tengano presenti le seguenti indicazioni:

  1. Per le Prime Comunioni dei fanciulli, si chiede di programmare diverse celebrazioni – preferibilmente nelle Messe domenicali delle comunità – con singoli gruppi di fanciulli comunicandi in un numero tale che eviti l’eccessivo affollamento nella chiesa;
  2. Per le Messe con la celebrazione del Sacramento della Confermazione, se i cresimandi sono numerosi, si chiede di prevedere più celebrazioni in orari o eventualmente giorni diversi.

 

Gorizia, 28 marzo 2022

 

+ Carlo Roberto Maria Redaelli., Arcivescovo

Avv. Alessia Urdan, Cancelliere arcivescovile