Li benedisse

Thursday 5 May 2016

Ascensione del Signore: Lc 24,46-53

“E disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse.  Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

Gesù appare a tutta la prima comunità: si tratta degli Undici e degli altri che erano con loro (compresi  i due appena rientrati da Emmaus).  Una comunità ancora incerta, dubbiosa e impaurita. Il Risorto ripropone come riferimento la Scrittura, aprendo loro la mente a comprenderla, e invita ad attendere il dono della potenza dello Spirito.
La sera stessa di Pasqua Gesù sale al cielo. Lo fa benedicendo: tutto il mondo è e resta sotto la sua benedizione.
Il Vangelo si conclude nel tempio, dove è iniziato, in un clima di gioia (nonostante il distacco da Gesù). Però ripartirà il giorno di Pentecoste non dal tempio, ma dalla “stanza al piano  superiore” dove tutta la comunità (gli Undici, le donne, Maria, i parenti, i discepoli: circa 150 persone: Atti 1,12-15) in preghiera attendeva lo Spirito. Da lì prende avvio la vicenda della Chiesa – i cui inizi sono narrati da Luca  nel suo secondo libro, gli Atti degli  apostoli – vicenda che continua ancora oggi, affidata per grazia e responsabilità a tutti noi.

† Vescovo Carlo