Vi raccontiamo la nostra GMG

Tuesday 2 August 2016

La celebrazione della Giornata Mondiale della Gioventù (qui la galleria fotografica) prevede un primo tempo di conoscenza della terra ospitante e di gemellaggio con le diocesi della Polonia. Il gruppo della nostra Chiesa di Gorizia è stato accolto nella diocesi di Katowice, nella Slesia polacca.
I giovani sono stati accolti in tre paesi: Pawłowice, Wisła Mała e Pielgrzymowice. Se la prima località è abitata da circa 20.000 abitanti, le altre due sono comunità di circa 2.000 abitanti che hanno ospitato ciascuna circa 40 giovani pellegrini.
L’accoglienza fin da subito è stata calorosa e commovente: ci hanno fatto una grande festa al nostro arrivo; tutti i preti del decanato erano presente insieme alle autorità civili; le famiglie erano desiderose di aprire le proprie case a giovani che non hanno mai visto ma con cui condividono la stessa fede.
Dopo i primi giorni di gemellaggio nella diocesi di Katowice il gruppo della diocesi di Gorizia che ha partecipato alla GMG è stato ospitato a Niepolomice, città a 20km da Cracovia. Era la sede del castello di caccia del re di Polonia. La parrocchia che ci ha accolto è dedicata alla Beata Vergine del Rosario. Tutti i pellegrini sono stati ospitati in famiglia a gruppi di due. Ancora una volta abbiamo potuto sperimentare la generosità e l’accoglienza delle famiglie polacche.

Giovedì 21

Giovedì 21 luglio alla mattina presto (a cominciare dalle 7.00) i nostri giovani hanno visitato la miniera di carbone di Pawłowice dove lavorano circa 5.000 uomini della zona e attorno alla quale gira l’economia locale. È stato particolarmente impressionante vedere i minatori che tornavano in superficie dopo il turno di lavoro della notte tutti neri per la polvere di carbone. Si può solo immaginare la durezza delle condizioni di lavoro a 1000 metri sotto terra e con una temperatura media di 28 gradi e il rischio costante per la presenza di metano nelle gallerie.
La giornata è continuata con un piccolo spettacolo delle ragazze disabili accolte presso il centro psicopedagogico di Pawłowice gestito dalle suore di S. Edivge. La chiesa in legno di questo piccolo paese a mala pena riusciva a dare spazio ai giovani pellegrini e alle famiglie che si sono unite per la S. Messa.
Il pomeriggio è stato segnato dalla visita del Campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Visto la presenza straordinaria di giovani convenuti in Polonia per la GMG è stato previsto un giro che non permetteva la visita interna ai blocchi e alle baracche. Anche se molte cose non si sono viste, la sola considerazione di come la razionalità può essere messa al servizio del male è stato sufficiente a rendere toccante l’incontro con la sofferenza impregnata in quei muri e in quelle assi di legno. C’è stata la possibilità di fermarsi nell’area delle camere a gas e dei forni crematori di Birkenau per vivere un po’ di silenzio in quel luogo e trasformare in invocazione le emozioni che sono nate nel cuore.

Venerdì 22

Venerdì 22 luglio ci siamo recati in pellegrinaggio a Jasna Gora, nella città di Czestochowa, cuore spirituale della Polonia. Lì abbiamo contemplato il volto dolce e intenso dell’icona mariana che la tradizione vuole dipinta sulla tavola della casa di Nazareth. Sul prato di fronte al Santuario, lì dove 25 anni fa è stata celebrata la GMG con Giovanni Paolo II è stato vissuto un momento di preghiera mariana. A Czestochowa si è potuto intuire qualcosa della devozione polacca per la Madre di Dio: osservare le persone in ginocchio e in profonda preghiera stimola a rivedere la radicalità del proprio credere.
La sera dello stesso giorno c’è stato un incontro a Jastrzebie-Zdrój, la città più grande della zona in cui siamo stati ospitati. La celebrazione della Messa in molte lingue e un concerto presso il centro sportivo ci ha fatto capire la grandezza dell’impegno per la nostra accoglienza. È stato interessante il tentativo di effettuare l’omelia della liturgia attraverso una danza simbolica non di facile interpretazione, ma che ha sicuramente stimolato a giovani a confrontarsi tra di loro sul significato del vangelo.

Sabato 23

Sabato 23 luglio è stato il giorno dell’incontro di tutti i giovani accolti nella diocesi di Katowice, circa 10.000 provenienti davvero da tutto il mondo. La mattina ci siamo recati a Piekary, il santuario più importante della diocesi e frequentato in modo particolare dai lavoratori. Anche Giovanni Paolo II quando era vescovo di Cracovia più volte si era recato in pellegrinaggio in questo luogo facendo emergere nella predicazione la sua dottrina sociale.
Nel pomeriggio l’appuntamento per tutti è stato all’aeroporto Muchowiec di Katowice. Grazie al linguaggio del musical è stata proposta una riflessione sul ruolo del monte Carmelo nella storia della salvezza. Ogni diocesi polacca che ha accolto pellegrini aveva come nome simbolico un luogo biblico. Nell’assolato prato dell’aeroporto dove anche Giovanni Paolo II aveva parlato al popolo polacco in uno dei suoi viaggi e in cui aveva raccomandato e incoraggiato la solidarietà, si è celebrata l’eucarestia presieduta dall’arcivescovo di Katowice. La serata è continuata con un concerto di musica cristiana che ha scaldato i cuori e ha permesso l’incontro in clima di festa.

Domenica 24

Domenica 24 luglio è stata una giornata all’insegna della famiglia. La mattina i giovani hanno partecipato alle celebrazioni nelle comunità di Pawłowice, Wisła Mała e Pielgrzymowice insieme alle famiglie che li hanno ospitati. Ancora una volta c’è da rimanere stupiti e commossi nel sentirsi parte di una stessa famiglia che si riconosce nell’unica fede.
Nel pomeriggio a Jastrzebie-Zdrój c’è stata una marcia per la famiglia e la vita che ha visto molti dei pellegrini e delle famiglie presenti. Il tutto si è concluso con un musical sulla storia di S. Francesco. La serata si è poi conclusa nelle famiglie.

Lunedì 25

Lunedì 25 luglio la messa di saluto è stata presieduta da mons. Carlo. Non è stato semplice salutare delle famiglie che sentiamo essere anche le nostre famiglie.

Martedì 26

Martedì 26 luglio la giornata è cominciata con un momento di confronto nel gruppo facendo il punto della situazione dopo alcuni giorni passati insieme. Ci siamo recati poi a Cracovia dove è stato preso contatto con questa città ricca di storia e di incontri, ma soprattutto con i pellegrini già ampiamente presenti nelle vie e nelle piazze. Al parco Blonia verso sera il cardinale Stanislao ha presieduto la celebrazione eucaristica che ha dato il via ai giorni centrali della GMG.
È significativo che fin da questa messa siano state presenti le reliquie di Giovanni Paolo II e di sr. Faustina. Forse quello delle reliquie è un segno non compreso dai giovani, ma l’idea di far parte della comunione dei santi e di sentirsi in compagnia di chi ha vissuto le beatitudini fino alla fine. Il ritorno a casa è stata piuttosto complicato e avventuroso: anche per l’organizzazione polacca è stata l’occasione per prendere le misure. Per capire l’entità del disagio basta dire che gli ultimi sono arrivati a casa quando già stava albeggiando.

Mercoledì 27

Mercoledì 27 luglio abbiamo cominciato con calma la giornata con una riflessione del vescovo Carlo sull’anno della misericordia, preludio del pellegrinaggio ai santuari di S. Giovanni Paolo II e della Divina Misericordia. Nel pomeriggio si è svolto l’incontro dei 70.000 italiani presenti a Cracovia con la messa presieduta dal card. Bagnasco e la grande festa a base soprattutto di musica.
Una grande sorpresa è stato l’intervento in diretta video di papa Francesco che nel frattempo è appena arrivato a Cracovia. Tre giovani hanno dialogato con lui proponendo delle storie in cui la misericordia è la parola chiave. La musica è stata poi la grande protagonista dello spettacolo.
Giovedì 28 luglio alla mattina ci siamo ritrovati nella nostra parrocchia insieme ai gruppi delle diocesi di Concordia-Pordenone, Udine e Trieste per la catechesi.
È stata la prima volta che le diocesi del Friuli Venezia Giulia si ritrovavano insieme per questi momenti alla GMG. Il punto di partenza sono stati alcuni video preparati dal Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile che volevano fare entrare i giovani nel tema della misericordia e da cui sono nate molte domande.
Il vescovo di Cerignola, mons. Luigi Renna, ha accettato di dialogare a partire da queste domande: come fare a perdonare qualcuno che mi ha preso in giro? Una donna che è stata stuprata deve perdonare? Come fare con coloro che prendono in giro la mia fede? La mattinata si è conclusa con la celebrazione dell’eucarestia presieduta dal nostro vescovo Carlo Redaelli.
Nel pomeriggio ci siamo recati in centro a Cracovia per partecipare all’accoglienza di papa Francesco.
Al parco Blonia, nonostante la pioggia, con molto calore i giovani hanno fatto festa al Pontefice che è arrivato al parco con il tram. Con delle parole semplici e molto efficaci il papa ha invitato a gustare la misericordia che permette di rialzarsi sempre e di cambiare e ha chiesto ai giovani di coinvolgersi dando risposta corale alle sue domande.

Venerdì 29

Nella mattinata di venerdì 29 luglio c’è stata nuovamente una catechesi insieme alle diocesi del Friuli Venezia Giulia.
Questa volta lo spunto di partenza è stata la testimonianza video di Francesco Pirini, a cui era stata sterminata dai nazisti la famiglia quando aveva 17 anni sulle pendici del Monte Sole. Il video ha fatto emergere il modo molto evidente la forza del perdono che è l’unica via per vincere l’odio e costruire la pace.
Alle domande questa volta ha risposto mons. Maurizio Gervasoni, vescovo di Vigevano.
Con un linguaggio più esigente rispetto al giorno prima e che ha richiesto di fare uno sforzo di comprensione maggiore, ha cercato di far comprendere come il linguaggio della misericordia non è un semplice buonismo, ma è disponibilità a farsi toccare nel profondo dall’altro in cui cogliamo un riflesso del mistero di Dio manifestatosi in Gesù. Anche in questo caso la Messa ha concluso la mattinata.
Come gruppo diocesano abbiamo scelto di non andare a Cracovia per la via Crucis in modo da poter recuperare un po’ di energia, ma anche per vivere con più calma il sacramento della Riconciliazione.
Il vescovo Carlo, nel giardino della parrocchia che ci ospitava, ha proposto una riflessione molto coinvolgente sul brano dell’incontro di Gesù con la peccatrice cercando di far vedere come il vangelo tocca anche la nostra vita. C’è stato poi il tempo per la riconciliazione personale durante il quale era possibile anche seguire via televisione la via Crucis.

Sabato 30

Sabato 30 luglio abbiamo cominciato la giornata con la celebrazione dell’eucarestia presieduta da mons. Paolo Nutarelli e con la benedizione dei pellegrini prima del cammino di avvicinamento a Campus Misericordiae.
I chilometri percorsi sono stati almeno una quindicina. L’arrivo nella grande spianata ci ha fatto comprendere la dimensione dell’evento: da ogni parte ci si girava si vedevano giovani e giovani…
L’attesa della veglia è stata l’occasione per incontrare altre persone e consolidare i legami nel gruppo. La veglia è stata particolarmente suggestiva. Ci sono state tre testimonianze di misericordia: una giovane che si è riavvicinata alla fede, una ragazza proveniente da Aleppo, un giovane uscito dalla droga.
Il papa è poi intervenuto chiedendo ai giovani di assumersi responsabilità del proprio futuro e di non essere ragazzi-divano, pensionati a 20 anni. È poi cominciato un tempo di adorazione eucaristica in cui è stata proposta la preghiera della Divina Misericordia come vissuta dalle suore di Sr. Faustina Kowalska. È stato impressionante il silenzio dei 1.600.000 giovani presenti e bellissimo il colpo d’occhio sul Campus Misericodiae acceso da candele al momento del crepuscolo. La notte sotto le stelle condivisa con tutti i presenti è stato un altro momento tipico della GMG.

Domenica 31

Domenica 31 luglio l’alba sulla distesa di sacco a pelo è stata proprio affascinante. C’è stato il tempo per prepararsi all’eucarestia che è cominciata un po’ prima delle 10.00 dopo che papa Francesco ha fatto un giro piuttosto breve per Campus Misericordiae. Purtroppo il papa non ha raggiunto tutti i settori un po’ per l’estensione del campo, un po’ per il clima di questi giorni che ha richiesto un dispiegamento eccezionale di forze dell’ordine. Nella sua omelia il vescovo di Roma ha riletto l’episodio di incontro con Zaccheo indicando quelli che possono essere degli ostacoli all’accoglienza della misericordia. Il sole intenso e il caldo intanto creava qualche problema ai pellegrini sistemati nella spianata. Con entusiasmo è stata accolto l’annuncio che la prossima GMG sarà nel 2019 a Panama. Al caldo intenso del mattino si è sostituito un rapido temporale che ha reso meno faticoso il cammino del pomeriggio. Alla sera la parrocchia che ci ha ospitato ha organizzato una grigliata e un momento di festa con le famiglie ospitanti.

Lunedì 1 agosto

Il percorso della GMG si è concluso con la messa di lunedì 1 agosto presieduta dal vescovo Carlo: è stata l’occasione per salutare le famiglie e ringraziare ancora una volta la parrocchia per l’ospitalità.

La nostra GMG

Cristian
Sono partito con molti dubbi e poca fede… questa invece è stata un’esperienza che mi ha fatto capire che la fede non è solo andare a messa, non è solo chiedere delle cose a Gesù, ma la fede è qualcosa che unisce, la fede è amore che si manifesta nell’aiuto all’altro. Stare insieme ad un milione di persone che crede nello stesso amore mi ha dato molto.

Enrico
In questo viaggio ho potuto vedere quanto siamo forti noi giovani e quanto possiamo cambiare il futuro. È questo il compito che ci ha affidato papa Francesco.

Matteo
Per me questi giorni mi hanno permesso di vedere cosa significa essere Chiesa Cattolica, Chiesa Universale: per me è stato qualcosa di nuovo. Ho gustato l’universalità della Chiesa in due realtà soprattutto: prima perché sono stato ospite di una famiglia che non mi conosceva ma che mi ha aperto le porte solo perché sono cristiano; poi perché ho visto cristiani di tutti i paesi uniti nella celebrazione della messa… ciascuno prega nella propria lingua, ma si ritrova unito nello stesso spirito.
La giornata di mercoledì in cui abbiamo visitato il centro Giovanni Paolo II ho dedicato la mia riflessione sul tema del perdono. Ci sono stati molti spunti per pensare alla misericordia. Sperimentare il perdono mi ha dato una sensazione di grande leggerezza mai provata prima.

Alessandro
È la prima volta che partecipo alla GMG. Mi ha colpito la grande presenza di giovani che mi ha emanato calore e gioia. I saluti per strada, le canzoni cantate, la gioia dell’incontro… mi danno l’idea che la fede è presente in questa generazione. Ci sono dei giovani pieni di valori.

Stefan
Mi ha colpito come le famiglie di Pawlowice e Niepolomice ci hanno ospitato: ci hanno accolto con fiducia… spero che anche noi saremo in grado di fare lo stesso se qualcuno ci chiede ospitalità.

Karen
Porto a casa un nuovo modo di vivere la fede. Questa novità viene da quanto ho sentito nelle famiglie, ma anche quanto ho sperimentato con tutti gli altri giovani nell’ascoltare il papa. Sono felicissima per questa esperienza.

Lorenzo
I discorsi del papa mi hanno colpito… soprattutto quando ci ha detto di non sederci sul divano, ma di rischiare per realizzare i nostri sogni.

Juri
Nelle famiglie mi ha stupito come mi hanno accolto, per come ci hanno nutrito e accolto. Già adesso siamo in contatto col proposito di ritornare in Polonia.
A volte penso che siano pochi i giovani che sono in parrocchia: vederci in tanti a Campus Misericordiae mi ha incoraggiato.

Laura
Mi ha colpito come nella semplicità abbiamo condiviso i brani del vangelo, soprattutto i brani proposti dalla catechesi… con semplicità abbiamo lavorato insieme a tutti gli altri giovani provenienti dal Friuli Venezia Giulia. Eravamo in 1000 in una chiesa, eppure siamo stati in grado di riflettere con profondità. Abbiamo visto che è possibile mettere Gesù al centro e creare dei ponti e non dei muri.
Mi ha colpito la generosità delle famiglie in cui siamo stati ospiti: hanno messo i 3 bambini in una camera per dare spazio a noi.
Colgo anche l’invito a pregare per gli altri: spesso il papa ci chiede di pregare per lui… è un primo modo per andare oltre noi stessi.

Simon Peter
Sintetizzo la nostra esperienza attorno a quattro verbi:
– Comunicare: quando c’è il desiderio di incontrarsi si riesce a comunicare anche non sapendo la lingua
– Rispondere: sono stato interpellato da tante domande e ho cercato delle risposte
– Accogliere: il verbo si applica all’accoglienza ricevuta nelle famiglie ma anche all’accoglienza di quanto viene proposto da Dio per la nostra vita
– Mangiare

Chiara
Questi giorni vissuti si riassumono attorno alla parola “amicizia”. Un’amicizia che abbiamo vissuto sulla strada quando le famiglie ci offrivano l’acqua o quando dei compagni di strada offrivano l’ombrello. Un’amicizia che mi sento invitata a portarmi a casa.

Jasna
In questi giorni credo di aver compreso a fondo il senso della parola “accogliere”: pensavo di sapere che cosa significa accogliere invece l’ho compreso a Pawlowice. Ho compreso anche cosa significa vivere la fede: l’ho vista in molti giovani.
Mi ha colpito anche quando il papa ci ha chiesto di creare dei ponti umani prendendosi per mano: è stato un momento semplice e anche intenso. Mi hanno segnato anche le parole dette dal papa che ha affermato che noi giovani dobbiamo avere la gioia di vivere: se siamo tristi è come se Dio ci guardasse e noi distogliamo lo sguardo.

Vida
In questi giorni ho sperimentato la gioia di essere accolta in famiglia. Spero di poter in futuro accogliere così gentilmente.
La GMG è stata occasione per conoscere meglio me stessa e gli altri. Adesso posso guardare il mondo da un altro punto di vista.

Mattia
Di questi giorni mi porta a casa la consapevolezza che quando mi ritrovo a pregare con molte persone il silenzio diventa assordante. 1.500.000 giovani in ginocchia davanti a Gesù faceva più rumore che il chiasso fatto prima.
Mi porto a casa la fatica della strada: abbiamo camminato tanto, ma camminando si condivide. Così si conoscono le persone, si riesce ad essere se stessi quando si fatica.
In questi giorni ho sperimentato anche una spiritualità molto semplice e pragmatica: sono partito con l’idea di GMG più mistica, e invece ho riscoperto una spiritualità che passa attraverso gli sguardi, i sorrisi, gli abbracci.
Anche l’essenzialità del tugurio in cui sono stato accolto è stato un dono: basta veramente poco per essere felici… conta solo stare con Gesù e stare con gli altri.

Sanja
Voglia di andare alla GMG a Panama.

Michela
Sono molte le immagini che mi porto a casa…
Il silenzio della veglia… Vedere tante persone fermarsi per stare nel silenzio con gli altri e condividere nel silenzio tante cose.
Durante l’accoglienza del papa siamo stati sotto la pioggia e abbiamo tentato di ascoltare e qualcosa è entrato.
L’ospitalità polacca mi ha commosso: la sera prima di partire ho ospitato dei pellegrini brasiliani, ma non ho dato il calore che ho ricevuto dalla famiglia polacca che ogni sera ha voluto condividere e parlare. Ci hanno detto che attraverso di noi hanno vissuto la GMG.
L’entusiasmo e la gioia della fede di questi giorni mi comunica che per questo vale la pena lottare.

Simone
Per me questi giorni si riassumono attorno alla parola “autonomia”: a casa sono abituato a farmi servire, ad essere coccolato… mentre qui ho sperimentato che posso cavarmela da solo.

Serena
Accoglienza, unione, amicizia

Francesco
Mi ha colpito la riflessione sul vangelo fatta per la celebrazione penitenziale quando col vescovo abbiamo come attualizzato il brano della peccatrice.
Questi giorni sono stati giorni di amicizie nuove e approfondite.
Ho intenzione di ritornare in Polonia come viaggio di laurea.

Andrea
Da questo viaggio mi porto a casa nuove amicizie, l’amore delle famiglie… è stato bello vedere i giovani riuniti per la fede.

Letizia
I miei verbi sono: amare, condividere. Mi ha segnato soprattutto l’amore che mi hanno dato le famiglie. Durante la veglia c’è stato un momento in cui è stato evidente che condividiamo la stessa fede. Essere inginocchiati con le candele accese è stato commovente.

Giovanni
Sono contento di aver fatto nuove amicizie e aver rafforzato quelle che avevo già.
Adesso c’è un po’ di tristezza per aver lasciato qualcosa di mio in Polonia.

Simone
Ho notato tra noi uno spirito di comunità: siamo veramente una Chiesa tra noi in piccolo e in modo più esteso tra tutti i pellegrini della GMG. Ho vissuto uno spirito di fraternità.
Ho visto la grande ospitalità che non mi aspettavo e che mi ha commosso. Spero di mantenere i contatti… mi ha colpito l’ospitalità gratuita e misericordiosa nonostante i grossi impedimenti linguistici. L’amore si può trasmettere anche senza parole.
Mi porto a casa anche l’immagine della veglia e in particolare il momento in cui eravamo con le candele accese e mi è venuto in mente il passo del vangelo in cui si dice che noi siamo la luce del mondo. Noi giovani possiamo cambiare il mondo: dobbiamo ricordarcelo…

Simon
Parole di sintesi: felicità e amicizia.

Matteo
Sapevo che la GMG sarebbe stata faticosa dal punto di vista fisico… sono stati i 10 giorni più impegnativi della mia vita.

Matej
Mi porto a casa una certezza in più: vedere insieme tanti giovani mi dà la speranza che si può cambiare. So già che proverò nostalgia nei prossimi giorni.

Pietro
In questi giorni ho provato una gioia contagiosa: ovunque ti giravi vedevi persone positive, gioiose, festanti nonostante la fatica. Ogni momento è stato uno spazio di condivisione.
Il momento più forte è stata la catechesi di mons. Renna che dalle domande ha saputo provocare ulteriori domande:
– Dio agisce nella nostra vita come un fiume carsico e quando si aprono degli spazi vuoti, quello è lo spazio dell’ascolto di Dio. Quali sono i vuoti che possono essere abitati da Dio
– Per chi sono io? Faccio tante cose, ma le faccio solamente per gli altri o sono per gli altri?
– Mi ha colpito l’accoglienza: anche nell’essenzialità abbiamo avuto un letto, acqua e luce… queste persone in Polonia hanno vissuto un’opera di misericordia… per me qual è l’opera di misericordia per quest’anno? C’è un’opera concreta che io posso fare?

Samuele
Le famiglie che ci hanno accolto ci hanno dato un calore che mai mi sarei aspettato. Ci hanno trattato come dei figli.
Al concerto e nei momenti comuni mi ha colpito vedere la felicità da condividere.

Vescovo Carlo
Fra tutte le immagini di questi giorni mi ha colpito il silenzio durante la veglia. Nella liturgia di ordinazione c’è un momento in cui ci si stende a terra… Durante la mia ordinazione in quel momento avevo l’impressione come di galleggiare sulle preghiere di coloro che mi erano attorno. So che riesco a stare a galla sorretto dalla preghiera di tutti. Anche durante la veglia ho avuto la stessa impressione.

Luca
Abbiamo vissuto una straordinaria accoglienza. La fede del popolo polacco deve esserci di esempio. Mi è piaciuta molto anche la festa degli italiani. I discorsi del papa sono stati profondi e dovremmo fare risuonare in noi le sue parole. Non essere giovani sul divano… Peccato che non si è riusciti a visitare con calma la città di Cracovia.

Giulia
Per me la parola chiave è stata scoprire.
Scoprire che altri giovani come me avevano una Fede in comune, ma anche scoprire chi sono io. Una bella occasione per conoscere e conoscersi.

Benedetta
Domenica mattina eravamo in due milioni a guardare l’alba: pur provenienti da paesi lontani e da mondi diversi eravamo lì, insieme.

Marco
È stata una bellissima esperienza di umanità e di Fede.
Umanità: le famiglie che ci hanno accolto, le mani che abbiamo stretto, gli occhi che ho visto.
Fede: la Gmg diventa per me un nuovo punto di partenza. Per approfondire la mia interiorità. Sicuramente troverò del tempo nei prossimi giorni per approfondire le parole di Papa Francesco.

Giulia
Ho sperimentato un clima di amicizia; ho sentito di essere parte di una grande famiglia. Non ci conoscevamo ma ci sentivamo uniti e concordi nell’essere lì, in Polonia!!!

Chiara
Eravamo provenienti da mondi diversi, parlavamo lingue diverse… Eppure eravamo lì uniti dalla stessa Fede in Gesù e nel suo Vangelo. Abbiamo sperimentato la lingua della gioia e del sorriso. Tutto ciò è indimenticabile.

Riccardo
Innanzitutto mi portò a casa “l’accoglienza”: le famiglie che mi hanno aperto la loro casa mi hanno introdotto dentro la loro famiglia. Mi hanno fatto sentire uno di casa, uno di loro.
Mi sono rimaste impresse le parole del Papa sui giovani “divano”. Si corre il rischio di essere pigri. Ma non solo. Il divano può diventare una prigione… E invece bisogna alzarsi per sentirsi liberi.

Silvia
Mi ha colpito la devozione del mondo polacco. Ho capito come la Fede può essere una grande forza.
Mi porto a casa la disponibilità delle famiglie… Pur con difficoltà comunicative (nella mia famiglia non parlavano inglese ma solo polacco), ci hanno accolto e ospitato come figli.
Che emozione poi la veglia di sabato sera: quando abbiamo acceso le candele. Tante luci. Ma anche una riflessione: una candela può spegnersi ma può riaccendersi se stiamo vicini, se stiamo uniti.

Raffaele
È difficile riassumere le cose che mi porto a casa.
Sento che qualcosa mi ha mosso dentro. Sento la Fede in Cristo, nuovamente, come una forza, un’energia che ti spinge ad uscire da se stessi.
Che bello l’accoglienza nelle famiglie. In pochi giorni abbiamo creato dei rapporti intensi e significativi.
Sarebbe bello che ogni giovane almeno una volta nella vita potesse vivere (non partecipare) alla Gmg.

Cristina
Sicuramente l’intensità con cui il mondo polacco vive la Fede in Gesù.
Ci hanno accolto a braccia aperte: eravamo non ospiti ma parte di loro.
Mi porto a casa le parole del Papa e, con esse, le mani che si stringevano per fare ponti… L’accendere tutti insieme le candele…  Ho capito di far parte di qualcosa di grande. Una grande, grandissima emozione.

Sebastiano
Mi porto a casa la bellezza della Polonia con tutte le sue sfaccettature: Fede, Accoglienza, Sorrisi. Un ricordo indimenticabile.

Giacomo
Mi ha commosso (e per me è stata una cosa strana) l’ospitalità delle famiglie. Specie quando le abbiamo salutate: ho sentito sincerità e affetto vero.
Mi porto a casa l’importanza del vivere il gruppo come occasione per superare i nostri individualismi e con le nostre qualità contribuire ad esso.

Sebastian
La Gmg è stata un’esperienza indimenticabile. Abbiamo riflettuto sul nostro essere giovani nel mondo. Non abbiamo parlato di Fede come qualcosa staccato dalla vita ma come nella vita la Fede può essere una bella forza. Mi porto a casa la consapevolezza che devo credere nei miei sogni e che il Papa mi sta sostenendo in questo.
Mi ha colpito come nel mondo polacco ci siano famiglie giovani, preti giovani: le scelte definitive non si rimandano quindi… Ciò mi fa pensare.

Paride
La consapevolezza di quanti ragazzi professano la medesima Fede in Gesù.
Mi ha colpito quanti valori vivono le famiglie polacche che, forse, noi, in parte, abbiamo perduto.