Incontro della Pastorale familiare

Thursday 22 October 2020

Si svolgerà via web l’incontro organizzato dalla Pastorale familiare diocesana sabato 24 ottobre ed originariamente previsto presso la Parrocchia di San Giuseppe – Monfalcone.

La sessione on-line tramite zoom sarà aperta alle ore 14.30 per consentire la corretta connessione (jn caso di problemi di accesso si potrà chiamare il numero 345-0495512

Queste le credenziali di accesso

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https://us02web.zoom.us/j/88432022025?pwd=c3pXV01LSHhnQm5aZUREamZPSFhLZz09

Meeting ID: 884 3202 2025

Passcode: 006343

Con questo incontro si desidera riprendere il dialogo con quanti animano i gruppi famiglia o si occupano di formazione ed accompagnamento alle famiglie nella nostra Diocesi. Sarà un momento per ricostruire una “mappa” delle molte esperienze presenti in Diocesi, un momento per ri-conoscerci e pensare un cammino futuro insieme valorizzando il patrimonio di esperienze pastorali di cui la nostra Diocesi è ricca.
Per questo motivo gli organizzatori invitano ad estendere l’invito a quanti sono coinvolti (o potrebbero essere coinvolti) in un ruolo di animazione con le famiglie nelle Parrocchie, Associazioni, Movimenti, …
L’incontro sarà aperto dal saluto dell’Arcivescovo Carlo  che introdurrà nel nuovo anno pastorale.

“La gioia dell’amore che si vive nelle famiglie è anche il giubilo della Chiesa. Come hanno indicato i Padri sinodali, malgrado i numerosi segni di crisi del matrimonio, il desiderio di famiglia resta vivo, specie fra i giovani, e motiva la Chiesa. Come risposta a questa aspirazione l’annuncio cristiano che riguarda la famiglia è davvero una buona notizia” (Amoris Laetitia, n. 1).

Queste parole di Papa Francesco poste all’inizio della esortazione apostolica sull’amore della famiglia, illuminano e danno speranza.

Della famiglia si è parlato tanto in questi anni di fine e inizio millennio. É stata considerata “malata”, in crisi, superata e anche per molti, non più necessaria.

Con la Chiesa, noi vorremmo viverla come una “buona notizia” per l’oggi percependo attraverso di essa il profumo del Vangelo.

Nel libro dell’Esodo (25,8) si narra il colloquio tra Dio e Mosè. Il Signore invita il suo popolo a costruire una tenda per custodire l’area dell’alleanza e dove il Signore stesso posa abitare nel tempo difficile della peregrinazione nel deserto: “fammi una casa dove io possa abitare”.

Il Signore vuole aiutare in ogni famiglia anche in quelle in difficoltà e fragili. Vuole abitare nella famiglia e nei vari momenti della sua vita, nei giorni della danza e in quelli delle lacrime, nelle contraddizioni e anche nelle sue ferite. Ogni famiglia è la sua casa. E ogni famiglia può dare il suo contributo a rendere più umano il nostro vivere oggi, mettendo a disposizione le proprie piccole o grandi risorse di esperienze.

La famiglia è il luogo originario delle relazioni e della diversità, del dare la vita non solo in senso biologico, è luogo della crescita e sviluppo della persona umana, del perdono richiesto e dato.

Le famiglie, tutte le famiglie, viste con gli occhi buoni della Chiesa che è “madre”, “sposa” e “casa” possono custodire, rivelare e comunicare l’amore.

Il Vangelo della famiglia ci dice che ogni famiglia trasforma il mondo, anche quelle ferite e più “sgangherate”… così come descritte nella Bibbia, con le loro luci e le loro ombre che Dio ha armonizzato e ne ha fatto un segno.

Dovremmo ascoltare le famiglie… .

Vorremmo con l’aiuto di tutti coloro che hanno a cuore la famiglia vivere una pastorale famigliare “con” la famiglia, specialmente in questo periodo particolarmente difficile che stiamo vivendo,  per riscoprire insieme la sua chiamata, la sua missione nella Chiesa e nel mondo. Riscoprire il mistero della coniugalità e del dono della vita, il suo ruolo educativo, il suo impegno sociale,  accompagnando con attenzione e affetto il cammino dei fidanzati e delle giovani coppie di sposi e fermandoci con rispetto e in ascolto accanto alle famiglie ferite.

Così fa il Signore Gesù. Così con il suo aiuto e quello di tutti, vorremmo fare anche noi.

Anna, Lionello e don Mauro