Gesù risorto è apparso a sua Mamma?

Sunday 31 March 2024

Nel giorno di Pasqua, l’arcivescovo Carlo ha partecipato alle 6.30 alla celebrazione con la comunità slovena in cattedrale ed alle 10 ha presieduto la messa in S. Ignazio.

In questa Pasqua vorrei commentare un episodio che riguarda il Risorto, ma non è raccontato dai Vangeli o da altri passi del Nuovo Testamento. Riguarda un’apparizione che il Risorto dovrebbe aver compiuto come prima, un incontro con una persona a Lui particolarmente legata. Di chi si tratta? Facile indovinare: di Maria, sua madre.

Gesù risorto è apparso a sua Mamma? Come dicevo, i Vangeli e gli altri libri del Nuovo Testamento non lo dicono. C’è solo un vangelo apocrifo, quello di Gamaliele, che lo racconta. Ma sappiamo che i vangeli apocrifi, pur contenendo a volte alcuni elementi di verità ripresi dalla tradizione orale (per esempio, circa la nascita e l’infanzia di Gesù), non sono stati ritenuti veri vangeli dalla Chiesa (il vangelo di Gamaliele racconta anche di una presunta apparizione a Pilato che con la moglie si sarebbe convertito…).

Comunque ci sono diversi scrittori cristiani e teologi che ritengono esserci comunque stata un’apparizione del Risorto a Maria. Tra questi c’è anche il papa San Giovanni Paolo II, che dedica all’argomento una catechesi, in cui spiega anche i motivi per cui i Vangeli non parlerebbero di tale apparizione e quelli che la fanno supporre. La catechesi è stata tenuta il mercoledì 21 maggio 1997 e potete trovarla facilmente nel sito del Vaticano.

Il papa ricorda anzitutto i motivi per cui Gesù sarebbe apparso a Maria anche se i Vangeli non ne parlano. Li cito brevemente. Il primo è – permettetemi di dirlo… – piuttosto curioso. I Vangeli e il nuovo Testamento vogliono presentare dei testimoni qualificati della risurrezione al di sopra di ogni sospetto: «Se gli autori del Nuovo Testamento – sono parole del Papa – non parlano dell’incontro della Madre con il Figlio risorto, ciò è, forse, attribuibile al fatto che una simile testimonianza avrebbe potuto essere considerata, da parte di coloro che negavano la resurrezione del Signore, troppo interessata, e quindi non degna di fede». Quindi nel caso della Madonna ci sarebbe stato una specie di “conflitto di interessi” essendo la mamma della persona in questione… Ma si può controbattere: se vale questo ragionamento, allora anche gli apostoli, amici e discepoli di Gesù, non sembrerebbero testimoni al di sopra di ogni sospetto…

Un secondo motivo portato dal santo papa è che i Vangeli non raccontano tutte le apparizioni del Risorto, Paolo per esempio parla di un’apparizione a 500 discepoli. Si può essere d’accordo, ma perché tacere proprio su quella alla madre? Ma il papa dice che Maria fin dall’inizio era con i discepoli, come ricorda il libro degli Atti quando parla della prima comunità raccolta nel cenacolo, e quindi si domanda: «La Vergine, presente nella prima comunità dei discepoli (cfr At 1, 14), come potrebbe essere stata esclusa dal numero di coloro che hanno incontrato il suo divin Figlio risuscitato dai morti?».

Una terza spiegazione del mancato racconto dell’apparizione a Maria è formulata così da papa Giovanni Paolo II: «L’assenza di Maria dal gruppo delle donne che all’alba si reca al sepolcro (cfr Mc 16, 1; Mt 28, 1), non potrebbe forse costituire un indizio del fatto che Ella aveva già incontrato Gesù?». Ma si può obiettare: le donne non vanno a incontrare il Risorto, quanto piuttosto a completare le procedure per la sepoltura di Gesù ed è comprensibile che tale azione sarebbe stata troppo pesante emotivamente per una mamma.

Una quarta ragione, in questo caso a sostegno dell’avvenuta apparizione, viene formulata così da papa Wojtyla: «il carattere unico e speciale della presenza della Vergine sul Calvario e la sua perfetta unione con il Figlio nella sofferenza della Croce, sembrano postulare una sua particolarissima partecipazione al mistero della risurrezione».

Infine, il santo papa conclude la sua riflessione elencando ancora tre motivi per cui il Risorto dovrebbe essere apparso a Maria. Cito le sue parole. Il primo: «Essendo immagine e modello della Chiesa, che attende il Risorto e che nel gruppo dei discepoli lo incontra durante la apparizioni pasquali, sembra ragionevole pensare che Maria abbia avuto un contatto personale col Figlio risorto, per godere anche lei della pienezza della gioia pasquale». Il secondo: «Presente sul Calvario durante il Venerdì Santo (cfr Gv 19, 25) e nel Cenacolo a Pentecoste (cfr At 1, 14), la Vergine Santissima è probabilmente stata testimone privilegiata anche della risurrezione di Cristo, completando in tal modo la sua partecipazione a tutti i momenti essenziali del Mistero pasquale». Il terzo: «Accogliendo Gesù risorto, Maria è inoltre segno ed anticipazione dell’umanità, che spera nel raggiungimento della sua piena realizzazione mediante la risurrezione dai morti».

Come vedete, si tratta di motivi piuttosto indiretti. Avete forse intuito che, pur con tutto il rispetto per quanto affermato dal santo papa Giovanni Paolo II e anche per chi la pensa come lui, non sono molto d’accordo sul ritenere che il Risorto sia apparso a Maria. Il perché lo prendo dal Vangelo di oggi, dove c’è una persona che crede nel Risorto senza averlo visto e incontrato. Si tratta del discepolo che Gesù amava e che, guarda caso, era con Maria sotto la croce. Anzi, lo sappiamo, Gesù ha affidato a lui sua Madre e a Maria quel discepolo come figlio. Lui crede senza aver visto, se non la tomba vuota, e volete che Maria, Colei che è definita beata perché ha creduto, non credesse nella risurrezione di suo Figlio anche senza vederlo? Maria non aveva bisogno di vedere per credere nella risurrezione. In questo è vicina a noi. Noi non vediamo Gesù risorto, eppure crediamo. Settimana prossima ascolteremo dal Vangelo di Giovanni il racconto dell’incredulità di Tommaso: quando il discepolo riconoscerà di presenza il Risorto, Gesù elogerà chi crede senza vedere: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Non escludo in assoluto che il Risorto sia apparso a Maria, ma mi piace pensare che a Lei sia bastata la fede, come deve bastare a noi. Una fede che sicuramente c’era già nel suo cuore, ma che è stata rafforzata dalla testimonianza di coloro che hanno incontrato il Risorto, come anche la nostra si basa sulla stessa testimonianza che è giunta a noi passando da una generazione all’altra e conservata nella Scrittura.

Maria è nostra Madre, è stato il dono che Gesù ci ha fatto nel discepolo che tutti ci rappresentava lì sul Calvario. Ma è bello sapere che Maria è anche nostra sorella, sorella nella fede. Una fede che diventa gioia. E qui sì faccio mie le parole conclusive di papa Giovanni Paolo II in quella catechesi di tanti anni fa: «Nel tempo pasquale la comunità cristiana, rivolgendosi alla Madre del Signore, la invita a gioire: “Regina Coeli, laetare. Alleluja!”, “Regina del cielo, rallegrati. Alleluja!”. Ricorda così la gioia di Maria per la risurrezione di Gesù, prolungando nel tempo il “rallegrati” rivoltole dall’Angelo nell’annunciazione, perché divenisse “causa di gioia” per l’intera umanità».

Buona Pasqua a tutti, una Pasqua piena di gioia con Maria!

+ vescovo Carlo