Domenica 19 febbraio si è svolta a Romans la seconda DèG – Domenica è Giovane, la proposta di vivere una domenica comunitaria con gli adolescenti delle superiori di tutta la diocesi. In questo appuntamento convergevano più itinerari: il Corso Animatori, le domeniche dell’Oratorio Diffuso, i percorsi dei gruppi giovani parrocchiali. Sono stati più di 130 i partecipanti da diverse parrocchie.
La giornata è cominciata con un momento di animazione nella sala Galupin ed il lancio grazie ad un “fotoromanzo” realizzato dai ragazzi del III livello del Corso Animatori: sono state presentate delle situazioni di conflitto nel gruppo dei giovani e in famiglia. I giovani si sono poi uniti alla celebrazione eucaristica della comunità delle 10.30 in cui il parroco don Flavio nel corso dell’omelia ha presentato una storia di perdono come via di risoluzione dei conflitti.
Sono stati formati 12 gruppi di lavoro, animati dagli accompagnatori dei gruppi, coloro che con regolarità dedicano la loro cura educativa per i giovani, in cui si sono viste le strategie che complicano i conflitti e quelle che invece aiutano la risoluzione partendo dalla storia di un gruppo di animatori. Nel corso della mattinata anche il vescovo Carlo è passato per fare un saluto ai gruppi mentre lavoravano intensamente.
La comunità di Romans con generosità ha preparato un ottimo piatto di pasta che è diventata l’occasione per gustare la bellezza di stare insieme.
Gli animatori del III livello del Corso Animatori hanno proposto una serie di giochi in cui tutti gli altri si sono buttati.
Nel pomeriggio si è passati ad affrontare il tema dei conflitti in famiglia. Don Nicola ha proposto alcuni spunti per comprendere che il conflitto è normale, ma non tutti i conflitti hanno la stessa portata: alcuni aiutano a crescere e altri invece possono portare alla disgregazione, come diversi giovani sperimentano nelle proprie famiglie con i correlati di rabbia, tristezza, colpa, paura di abbandono. I conflitti si possono affrontare se ci si allena anche nei tempi di tranquillità ad una comunicazione attenta. La prospettiva in cui poi come credenti collochiamo tutta la vita fa vedere che l’amore può vincere su tutto, anche sulle incomprensioni, e l’amore di Dio è capace di guarire anche le ferite profonde lasciate dai conflitti.
I giovani si sono poi esercitati nell’individuare alcune “norme da usare in caso di emergenza”, se di dovesse essere un conflitto in famiglia.
La giornata si è conclusa presentando in un momento di preghiera tutte le intuizioni e le esperienze al Signore.
Nonostante la fatica che si fa a convocare i giovani, a convincerli a farli uscire dalle proprie case e a convergere in un appuntamento come questo, merita darsi delle occasioni per incontrare altri giovani, per confrontare modi di fare e stili, per ricevere una proposta di qualità che allarga gli orizzonti, per sentirsi incoraggiati dal fatto di non essere soli (come talvolta si sperimenta nelle comunità più piccole). Nella prospettiva di un venire meno di risorse a disposizione delle singole parrocchie, è importante costruire legami che possano garantire un domani proposte di qualità.