Come vive una consacrata nell’Ordo Virginum?

Tuesday 17 April 2018

La vergine consacrata nell’Ordo Virginum vive un legame forte con la Chiesa diocesana a cui appartiene, e questo legame può assumere forme e modalità diverse a seconda di vari elementi: la storia di ogni diocesi e del suo Ordo, il vescovo che la guida, la storia personale, il progredire del cammino. È compito del vescovo conoscere e discernere i carismi e il cammino personale di ciascuna consacrata, che si assume in prima persona la responsabilità del proprio cammino, delle proprie scelte e di come vivere la vocazione.
La vergine consacrata, pur non emettendo il voto specifico, vive l’obbedienza al Vangelo e si confronta con il vescovo con cui discerne il proprio cammino vocazionale. La forma pubblica della propria consacrazione la impegna a testimoniare con una coerente condotta di vita la propria appartenenza a Cristo sposo. Il vescovo in genera nomina un sacerdote, suo delegato, per accompagnare in modo più vicino, costante ed efficace, il cammino della singola e dell’Ordo diocesano.
La vergine consacrata può vivere da sola, in famiglia, con altre persone, in gruppi più o meno organizzati, in una casa di proprietà o in affitto, in strutture private e non. Ciò che conta è che ogni scelta venga fatta per concretizzare al meglio e con autenticità la propria consacrazione. Si mantiene con il suo lavoro e rispetta a tal proposito le leggi vigenti in Italia. Qualora fosse retribuita da strutture ecclesiali, questo non le deriva dal suo essere consacrata, ma dal lavoro effettuato in base alle competenze possedute.
Nella diocesi una donna così consacrata ha come primo servizio quello di “essere” segno profetico ed escatologico dell’amore della Chiesa vergine e sposa di Cristo. La consacrata non ha un preciso compito pastorale nella propria diocesi e non viene neppure consacrata in vista di un’attività specifica. In dialogo con il vescovo, nel discernimento dei propri carismi, ciascuna trova il modo migliore per vivere in autenticità e originalità la vocazione.

Don Nicola Ban