Un detto afferma che “il tempo è denaro”. Non sempre questa affermazione si vede immediatamente nel portafoglio, ma sicuramente il tempo è il tesoro più prezioso che abbiamo. Il modo con cui organizziamo il nostro tempo dice quali sono le nostre priorità, che cosa conta maggiormente per noi. Molto spesso davanti ad una proposta diciamo: “mi dispiace, non ho tempo”, anche se l’espressione più corretta sarebbe “mi dispiace, ma scelgo di usare il mio tempo diversamente”.
Papa Francesco, ormai da alcuni anni, invita la sua Chiesa di Roma, ma per estensione la Chiesa universale, a dedicare “24 ore per il Signore”. Nel cuore della Quaresima siamo invitati a dare tempo al Signore, rivedendo un po’ le priorità della nostra quotidianità, dedicando spazio all’ascolto della Parola, alla preghiera e al gustare e celebrare la Misericordia. Questo invito, sempre valido, risuona tanto più forte e straordinario in questo Giubileo della Misericordia che è stato annunciato l’anno scorso proprio durante la celebrazione penitenziale in S. Pietro in occasione delle “24 ore per il Signore”.
Questa iniziativa ha trovato anche ampio spazio nella Bolla di indizione dell’Anno Santo. Così scrive papa Francesco nella Misericordiae Vultus (n. 17): «La Quaresima di questo Anno Giubilare sia vissuta più intensamente come momento forte per celebrare e sperimentare la misericordia di Dio». E poi continua più avanti: «L’iniziativa “24 ore per il Signore”, da celebrarsi nel venerdì e sabato che precedono la IV domenica di Quaresima, è da incrementare nelle Diocesi. Tante persone si stanno riavvicinando al sacramento della Riconciliazione e tra questi molti giovani, che in tale esperienza ritrovano spesso il cammino per ritornare al Signore, per vivere un momento di intensa preghiera e riscoprire il senso della propria vita. Poniamo di nuovo al centro con convinzione il sacramento della Riconciliazione, perché permette di toccare con mano la grandezza della misericordia. Sarà per ogni penitente fonte di vera pace interiore».
Nella nostra diocesi questo invito verrà sviluppato in due appuntamenti diocesani e nelle iniziative prese dalle singole parrocchie.
Le “24 ore per il Signore” cominceranno venerdì 4 marzo alle 20.30 nella chiesa di S. Valeriano a Gradisca. Continuando l’itinerario quaresimale a base di Beatitudini e Opere di Misericordia si approfondirà l’invito alla felicità: “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia”, frase ispiratrice anche della Giornata Mondiale della Gioventù 2016. Lo spunto di partenza sarà la parola “magari” che viene dal termine greco makarios che vuol dire beato, felice e che Gesù usa nell’enunciare le beatitudini. Per cui, dire “magari” equivale a dire “beato me” qualora accadesse un fatto o si verificasse una condizione. Qual è il “magari” davanti all’errore e al peccato? Sarà il vescovo Carlo ad aiutare i giovani a scoprire come Gesù reagisce davanti al peccato. La serata sarà arricchita dalla presenza dei seminaristi delle diocesi di Gorizia, Trieste e Udine che racconteranno la loro esperienza di misericordia e accompagneranno i giovani alla riconciliazione come fratelli maggiori. La preghiera, infatti, si farà intensa con la preghiera dell’adorazione e la possibilità di vivere il sacramento della confessione.
Il momento conclusivo delle “24 ore per il Signore” a livello diocesano sarà la celebrazione in Cattedrale a Gorizia sabato 5 marzo alle 20.30. A questo appuntamento sono invitati gli adulti di tutta la diocesi: è questa l’occasione in cui la comunità ecclesiale isontina nella sua totalità è invitata a ritrovarsi insieme al vescovo durante la Quaresima dell’Anno Giubilare. Oltre all’apertura della Porta della Misericordia, è l’unico appuntamento che viene suggerito alle Chiese di tutto il mondo che caratterizza quest’anno Santo. Al centro di questo incontro ci sarà il capitolo 15 del vangelo secondo Luca, ovvero le parabole della Misericordia. Per avvicinarsi alla Misericordia si userà la triplice confessione suggerita dal card. Martini: Confessio Laudis, Confessio Fidei, Confessio Vitae. Incontrarsi con il Dio della Misericordia implica riconoscere i doni di cui siamo destinatari, proclamare la fede nel Dio che può salvare, confessare dove nella propria vita si ha più bisogno della Misericordia. Grazie alla Aggregazioni Laicali questa triplice “confessione” avverrà come comunità e poi ci sarà la possibilità di accedere individualmente al sacramento della Riconciliazione. Quando si sarà sperimentata la Misericordia verranno offerti due segni che ricordano la festa del perdono e suggeriscono strade concrete per vivere le opere di misericordia.
Il Giubileo, e più in generale la nostra fede, avrà peso e porterà effettivamente ad un cambiamento se saremo in grado di dare tempo al Signore e di dare tempo ai poveri. Le “24 ore per il Signore” può essere l’occasione per cominciare a rivedere le priorità.