Venerdì 7 novembre le esequie del diacono Renato Nucera in duomo a Cormòns

La Chiesa di Gorizia affida al Signore l'anima buona del diacono Renato Nucera, direttore della Caritas diocesana ritornato sabato 1° novembre 2025 alla Casa del Padre

Sarà possibile salutare il diacono Renato venerdì 7 novembre dalle ore 9 in Sala espositiva dell’Ospedale civile di Gorizia per la benedizione; successivamente il funerale si terrà alle ore 14 nel duomo di Sant’Adalberto a Cormòns.
 
Giovedì 6 novembre, presso il santuario di Rosa Mistica a Cormòns, si terrà alle ore 18 la recita del Santo Rosario, mentre alle ore 20 il duomo della cittadina accoglierà la Veglia di preghiera.
 
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La Chiesa di Gorizia affida al Signore l’anima buona del diacono Renato Nucera, direttore della Caritas diocesana ritornato questa mattina, sabato 1° novembre 2025, alla Casa del Padre.

Nato a Cormons il 30 dicembre 1954, Renato aveva ricevuto l’ordinazione diaconale permanente il 24 novembre 1996 dalle mani dell’arcivescovo padre Antonio Vitale Bommarco. Il suo ministero diaconale lo aveva visto a lungo presente, insieme alla moglie Daniela, nella comunità di San Valeriano a Gradisca e, negli ultimi anni a Cormons.

Aveva guidato con passione e sensibilità la “Comunità sacerdotale”. Nell’agosto 2018, l’arcivescovo Carlo lo aveva nominato direttore della Caritas diocesana.

Uomo di profonda fede, ha vissuto il proprio servizio nel confronto quotidiano con la Parola, dedicandosi davvero completamente al prossimo, gestendo con capacità e disponibilità totale anche le situazioni più difficili ad esempio nel tempo del Covid-19 o per la gestione dell'”emergenza freddo” o l’accoglienza degli uomini e donne che transitano per l’Isontino fuggendo da situazioni di fame, guerra…

Si deve a lui, fra l’altro, l’intensificarsi dei rapporti con le realtà caritative della Chiesa di Koper in una dialogo che ha permesso di avviare proficue collaborazioni e di realizzare tanti momenti insieme; durante la sua direzione sono aumentate anche le occasioni di coinvolgimento delle scuole del territorio in quello spirito di attenzione all’uomo che è elemento fondante della quotidianità della Caritas. Ha davvero vissuto il diaconato come accoglienza e servizio al prossimo, esercitandolo sino all’ultimo momento con il sorriso.

La sua memoria resta in benedizione.

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