Oltre: passi di speranza

Il cammino, proposto dalla Caritas diocesana di Gorizia nell'ambito delle iniziative per Go!2025, unisce gli spazi di Speranza, di Pace e di Carità disseminati all'interno della città

A volte per superare un confine, un “limite”, basta avere il coraggio di fare un passo avanti.
E mettendo insieme tanti passi, è possibile “inoltrarsi” in un territorio, conoscerlo, scoprirne la storia, la cultura e soprattutto le persone che lo vivono, entrare in contatto, in armonia con qualcosa di nuovo e magari un po’ diverso.
Nace così l’itinerario “Oltre. Passi di speranza – Onkraj karaki upanja”, un cammino che unisce i luoghi di Speranza, di Pace e di Carità presenti nella città di Gorizia. Predisposto in questi ultimi mesi, il progetto rientra nell’ambito delle diverse iniziative che l’Arcidiocesi di Gorizia e la Diocesi di Koper hanno organizzato per GO!2025 – Gorizia e Nova Gorica Capitale Europea della Cultura.
La scelta delle Diocesi di Gorizia e Koper di predisporre un cammino di pace, solidarietà e speranza nasce dalla consapevolezza che, per comprendere la cultura, nel senso vero del termine, di un territorio bisogna conoscere anche come sul territorio le comunità prendono cura delle persone che hanno bisogno di più dell’attenzione, della dedizione e dell’amore, perché fragili.
Il termine cultura infatti deriva dal latino ’colere’ che significa aver cura, trattare con attenzione.
Si custodisce, si protegge e si dedica affetto e dedizione soltanto verso coloro che ci stanno a cuore.
Le opere di carità diventano quindi perle e scrigni di cultura a pari delle opere d’arte.
I camminatori che vorranno intraprendere questo itinerario per andare alla scoperta delle numerose Opere di Speranza, Pace e Carità che rendono più bella la città di Gorizia fanno una scelta coraggiosa e controcorrente, perché viviamo un mondo dove la comunicazione ci spinge a vedere ciò che ci circonda a tinte scure e cerca di convincerci che l’individualismo sia la strada da intraprendere per essere realmente felici. Coloro che percorreranno questo cammino di pace, testimonieranno invece concretamente che la felicità si trova nel donare sé stessi agli altri, come ci insegna Gesù.
Il Direttore della Caritas diocesana di Gorizia, diacono Renato Nucera ci ricorda che “la pace si costruisce proprio a partire dai gesti di carità, ascolto, cura e accoglienza che sono capaci di superare i pregiudizi e, qualche volta, i rancori che imbruttiscono il cuore e non gli permettono di aprirsi agli spazi di fratellanza per i quali vale la pena vivere”.

L’itinerario
Questo cammino non poteva che iniziare da un posto simbolico per Gorizia: piazza Transalpina/trg Evrope, uno spazio ora aperto che testimonia l’abbraccio tra due città, Gorizia e Nova Gorica, tra due mondi, quello sloveno e quello latino. Questa piazza un tempo era divisa da una rete confinaria che divideva la Repubblica Italiana dalla Repubblica Federativa Jugoslavia. Oggi è uno spazio unico di unione e condivisione.
Le tappe dell’itinerario proseguono quindi andando alla scoperta di questi luoghi di Speranza: un passaggio per via Caprin, dove si trova la “Villetta 2.0” de La Cisile Società Cooperativa Sociale – pensata per accogliere persone seguite dai Centri di Salute Mentale di Gorizia e Monfalcone, con un’équipe di operatori che affianca e sostiene gli ospiti nello sviluppo e nella realizzazione dei loro progetti di vita -, per raggiungere quindi il Dormitorio “Monsignor Faidutti” in piazza Tommaseo, che offre accoglienza notturna ai senza fissa dimora; proseguendo si incontreranno il Convitto San Luigi in via don Bosco, sede storica dei Salesiani dedicata all’accoglienza e all’educazione di giovani e giovanissimi, il Nazareno in via Brigata Pavia, che accoglie richiedenti asilo politico, il Condominio Solidale, sempre in via Brigata Pavia, parte di una progettualità che rientra nell’Housing sociale seguito dalla Cooperativa Sociale Murice, la sede del Comitato Locale della Croce Rossa Italiana in via Antonio Codelli, la casa Circondariale di via Giuseppe Barzellini, l’oratorio Pastor Angelicus in Via Rabatta, quindi la mensa gestita dai frati Cappuccini e la vicina Casa san Francesco, entrambe in piazza san Francesco; si prosegue verso gli Empori della Solidarietà e dell’Infanzia in Via Faiti, la Fondazione “don Contavalle” in via Giovan Battista Garzarolli, che offre accoglienza a donne, è sede di numerose associazioni del Terzo settore, nonché sede operativa della Caritas diocesana, per giungere infine al Parco Basaglia in via Vittorio Veneto.

I gesti solidali
Nelle diverse tappe, oltre a conoscere i luoghi di Speranza, di Carità e di Pace presenti a Gorizia e scoprirne la storia, è possibile realizzare dei piccoli gesti di servizio a favore delle diverse Opere di bene che si incontreranno.
Ad esempio sarà possibile donare dei generi alimentari alla Mensa dei padri Cappuccini e all’Emporio della Solidarietà, oppure fermarsi per presentarsi e raccontare la propria storia in un momento di condivisione con gli ospiti della “Villetta 2.0”, oppure ancora scrivere un saluto, o realizzare un disegno, per gli ospiti della Fondazione Contavalle o di Casa San Francesco.
Visitando il sito www.chiesagorizia2025.it/oltre-passi-di-speranza/, accessibile tramite QR code direttamente dal volantino di presentazione ma posto anche accanto ai luoghi che si incontreranno lungo il percorso, i “camminatori” potranno conoscere più a fondo la storia e le finalità di ogni Opera, nonché scoprire in quali poter sostare per compiere un “gesto di speranza”.
“Oltre. Passi di speranza – Onkraj karaki upanja” non riunisce certo tutti i numerosissimi luoghi di Speranza, Carità e Pace che impreziosiscono Gorizia e il suo territorio, ma rende possibile, in un percorso che è possibile affrontare a piedi e in poco tempo, avere la percezione di quanto “bene” sia stato seminato nel corso del tempo e continui a dare i suoi preziosi frutti.

condividi su