Sarà una Natività ambientata fra i casoni della laguna di Grado quella che verrà allestita in piazza San Pietro a Roma in occasione delle festività natalizie di quest’anno.
L’annuncio è stato dato martedì 24 settembre 2024 dalla Sala Stampa Vaticana. Da oltre un anno, ormai, sull’isola del Sole si sta lavorando per predisporre l’ambientazione che nelle prossime settimane verrà smontata per essere rimontata a Roma in tempo per l’inaugurazione prevista nei primi giorni di dicembre.
Il presepe, come abbiamo detto, riproporrà uno scorcio della laguna con i suo casoni, le bricole, i canali e permetterà di presentare la bellezza dell’ambiente gradese ai pellegrini provenienti da tutto il mondo che affolleranno piazza San Pietro e la basilica vaticana nel periodo natalizio che quest’anno coinciderà, fra l’altro, con l’apertura della Porta Santa e l’inizio dell’Anno Giubilare.
Al mattino di sabato 7 dicembre, è prevista l’udienza con Papa Francesco, mentre la tradizionale inaugurazione e illuminazione del grande presepio e dell’albero di Natale, si terranno, in Piazza San Pietro, alle ore 17,00. La cerimonia sarà presieduta dal Cardinale Fernando Vérgez Alzaga, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, alla presenza di suor Raffaella Petrini, Segretario Generale dello stesso Governatorato.
Il presepe di Grado è ambientato nella grande laguna vivente, ricca di oltre un centinaio di mote, cioè di piccoli isolotti, che si estende accanto all’isola, con la Natività che trova spazio all’interno di un casóne, la caratteristica costruzione di canne abitata dai pescatori.
L’ambientazione che è stata scelta è quella dei primi anni del secolo scorso quando in laguna abitavano ancora diverse centinaia di gradesi. L’ambiente proposto sarà ricco di tanti dettagli, anche con la vegetazione autoctona e l’avifauna locale.
Nel presepe viene riprodotto artificialmente l’ambiente attraverso la collocazione di una mota con il casóne, realizzato con elementi di legno, rivestito con cannucce palustri e protetto da lunghi argini lagunari, questi ultimi modellati a mano, pezzo per pezzo, dagli stessi volontari.
È il presepe della Comunità di Grado, poiché è realizzato interamente da una quarantina di volontari, tutti professionisti, artigiani come costruttori di casóni, fabbricanti di pontili, maestri d’ascia per la creazione delle batele, tipiche barchette a fondo piatto, pescatori per la realizzazione di reti da pesca e naturalmente artisti per la realizzazione delle statue, in buona parte appartenenti a diverse associazioni locali con capofila i Portatori della Madonna di Barbana.
Una importante iniziativa che in un certo senso corona l’esperienza maturata da circa 25 anni con l’organizzazione nell’isola di Grado, fra le calli del centro storico, accanto alle patriarcali basiliche e al porto, di una delle più importanti rassegne presepiali del Friuli Venezia Giulia dove spiccano esposti i grandi presepi realizzati dalle associazioni locali.
Tutto è partito come sempre da un sogno di una persona, il cavaliere ufficiale Antonio Boemo, che ha intrapreso la strada ancora diversi anni fa e coordina tutta l’iniziativa, al quale si sono immediatamente affiancati l’architetto Andrea de Waderstein e i due artisti autori delle numerose statue, padre e figlia, Lorenzo e Francesca Boemo. Poi le associazioni con, prima di tutto i Portatori della Madonna di Barbana guidati dal rag. Adelchi Quargnali, e poi le altre associazioni: Protezione Civile, Graisani de Palù, Donatori di Sangue, Grado Voga, Grado Noi, Lega Navale e Marinai dell’ANMI, fino a completare uno squadrone che ha operato per tanto tempo anche all’aperto sotto il sole cocente.
Naturalmente per portare a compimento l’iniziativa che comporta non indifferenti costi per il reperimento dei materiali la stessa è stata immediatamente sostenuta dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dal Comune di Grado. Ovviamente oltre al Patrocinio della Diocesi di Gorizia e alla fattiva collaborazione della parrocchia arcipretale di Grado.
Da evidenziare infine che all’interno dell’ambientazione sono ubicate anche alcune briccole che segnalano i canali navigabili e indicano la direzione per raggiungere località vicine alla città di Grado come Aquileia, Trieste e Venezia o per visitare il Santuario Mariano della Incoronata Vergine di Barbana risalente all’anno 582, ubicato su un isolotto nel mezzo della stessa laguna gradese.